Uno dei primi risultati emersi dal questionario ai pazienti è la conferma che l’impatto dell’anemia aumenta al progredire della mielofibrosi. I pazienti con mielofibrosi a basso rischio DIPSS hanno riferito che l’anemia incide in modo lieve o moderato sulla loro vita sociale, lavorativa e quotidiana. Al contrario, i pazienti in una fase più avanzata della malattia (rischio intermedio o alto) percepiscono l’impatto dell’anemia come ‘moderato/abbastanza rilevante’ (Figura 2). Questo dato è in linea con il fatto che, più la malattia progredisce, maggiore è la probabilità di sviluppare anemia e più grave tende a diventare questa condizione.
Figura 2. Quantificazione dell’impatto dell’anemia derivante dalle risposte al questionario pazienti. I pazienti sono stati classificati in base alla gravità della loro malattia, secondo il sistema prognostico DIPSS.
Per quanto riguarda le trasfusioni, è emerso che hanno un impatto molto variabile sulla vita dei pazienti, a seconda della loro frequenza. Chi ha bisogno di trasfusioni occasionali ha dichiarato che influiscono poco sulle proprie attività quotidiane. Al contrario, coloro che sono trasfusione-dipendenti, ovvero che ricevono trasfusioni regolari con una frequenza che varia da mensile a settimanale, hanno riferito un impatto abbastanza/molto elevato sulla qualità della vita (Figura 3).
Figura 3. Quantificazione dell’impatto delle trasfusioni ricavato dalle risposte al questionario pazienti. I pazienti sono stati classificati a seconda che necessitassero di trasfusioni in modo occasionale (in arancione chiaro) oppure regolarmente (trasfusione-dipendenti, in arancione).
Questi dati confermano il peso che anemia e trasfusioni possono avere per i pazienti e ribadiscono l’importanza di trovare soluzioni efficaci che ne migliorino la gestione.